giovedì 15 settembre 2005

 





*punica granatum* 


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Una leggenda caldea



Molto, molto tempo fa, in una landa deserta ora chiamata Arabia, un essere divino venne giù per risvegliare la Terra all'amore supremo.Come spesso accade egli non fu compreso; per questo venne sospettato e perseguitato. Mortalmente ferito dai suoi aggressori, desiderò morire da solo e quietamente per poter compiere il suo lavoro.Essendo inseguito, incominciò a correre. Improvvisamente, sulla vasta e nuda pianura, vide un  piccolo cespuglio di melograno. Il Salvatore strisciò sotto i suoi bassi rami per lasciare il suo corpo pacificamente. Ma Ecco ! il cespuglio cominciò a crescere come per miracolo, e crebbe, e crebbe diventando grande e folto, cosicché le persone che gli stavano dando la caccia non vedendolo passarono oltre e se ne andarono via, non pensando che l'Uno che stavano cercando era nascosto là. Così goccia dopo goccia il sangue sacro cadde, ammorbidendo la terra e il cespuglio divenne coperto dai suoi meravigliosi fiori; erano scarlatti, enormi e con petali raggruppati - innumerevoli gocce di sangue...



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Questi sono per noi i fiori che esprimono e contengono l'Amore Divino.








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Non è supremo sacrificio per il Divino rinunciare alla   beatitudine della sua unità al fine di creare la dolorosa molteplicità del mondo?





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1 commento:

  1. Ogni stilla di sangue

    Un mutamento.



    Che ancora sanguini?



    Se così fosse,

    Saremmo tutti assassini.



    D&L

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