lunedì 19 settembre 2005

 


Addio piccola Ada,


mia amata mamma.


 



 


 


La polvere ti ricopriva madre,
così lavai il mio sonno e apparsero
bianche, colonne solide.
In quel tuo oscuro tempio la cecità
divenì biancore, la vecchiaia si
spogliò di sé, l'Altro s'incarnò
nel medesimo, e fosti tu
implacabile, scultura d'eroina.
Il corpo, le mani protese,
le altezze che non puoi conoscere,
l'esterno tutto da sondare.
Ora ti guardo, il capo chino
sul mio letto, nella veglia
t'addormenti stanca di non esser
più la fiamma che sei sempre stata.



luglio 1985

 



 




4 commenti: