Un Viaggio nelle Tradizioni Popolari alla ricerca di antichi Culti Pagani
Ancora una volta, come ogni anno, ci stiamo apprestando ad esser bombardati da pubblicità, magazine, network che parlano di Halloween, il "carnevale" novembrino vera e propria festa del consumistico mondo occidentale. Per molti la ricorrenza è estranea alla nostra cultura italiana, un chiaro esempio dell’effetto della globalizzazione e dell’assorbimento di usi e costumi del mondo anglosassone. In realtà, celate da maschere e vetrine scintillanti ecco trasparire antichi ricordi di tradizioni mai del tutto scomparse e ancora insite nel folklore popolare che contraddistingue la nostra nazione.
Sarà così seguendo gli indizi nascosti nelle pieghe del tempo che arriveremo ad un culto molto antico, il culto della Dea Madre, regina di questa mistica notte ove ancora oggi il velo della reminescenza è così leggero da permetterci di guardar attraverso.
Secondo il Dizionario McBeain di Lingua Gaelica "Samhain" (pronunciato "sow-in"), forse la più importante tra le festività celtiche, deriverebbe da "samhuinn" e significherebbe "summer’s End", la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale
continua...
Fu la porta d'entrata divelta
risucchiata dagli atomibagliori
rifluita in cortecce.
Nerelune sorelle allineate
dai secoli affacciate
raccontarono l'oscuro sporgersi
dagli occhi
di fradice foglie consunte
di carni artigliate da chiodigarofani
cesellate da scorticature.
Evaporazione di lingua perduta
sul ramo d'autunno del cuore
s'innesta in patriaradice
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