domenica 23 settembre 2007





Equinozio d'autunno





All'equinozio d'autunno il sole passa nuovamente attraverso l'equatore celeste, ma in senso inverso rispetto all'equinozio primaverile non sale più dall'emisfero meridionale a quello settentrionale, ma scende dal settentrionale al meridionale.

La sua è simbolicamente una crocifissione cui segue non la resurrezione, ma la discesa negli inferi che per il sole visibile sono il semestre autunnale-invernale, quando la notte prevale sul giorno.

In epoca ellenistica l'equinozio autunnale, come quello primaverile, era consacrato a Mitra, personificazione del Sole divino, demiurgo e signore del cosmo, accompagnato nell'iconografia da due dadofori, due portatori di fiaccola. Il primo, Cautes, con la torcia alzata e lo sguardo rivolto alla scena del sacrificio del toro, è l’immagine primaverile di Mitra Sole. Il secondo, Cautopates, che compare sempre sul lato nord dei mitrei con l a torcia abbassata e in un  atteggiamento di pena e di tristezza, è l’immagine di Mitra come  sole autunnale ed è associato a un albero pieno di frutti, che simboleggia la produttività della terra giunta al suo culmine prima del deperimento della vegetazione nel semestre buio.

Molte funzioni di Mitra autunnale furono ereditate nel cristianesimo dall’arcangelo Michele la cui festa, il 29 settembre, nel perdiodo immediatamente successivo all’equinozio, segnava il passaggio all’autunno, come testimoniano alcuni proverbi calendariali.

All’equinozio d’autunno è consacrato il pioppo binaco dalla corteccia biancastra e dal verso inferiore delle foglie bianco-argento, che contrasta con quello superiore verde scuro.. Narra un mito greco che Eracle, sulla via del ritorno dal Tartaro, s’intreccio sul capo una corona di foglie di pioppo. Le foglie esterne rimasero scure perché, spiega il mito, scuri sono i colori degli inferi; ma quelle che gli aderivano alla fronte furono tinte di bianco dal sudore dell’eroe che aveva trionfato sulla morte. Da allora in poi il pioppo coronò chi aveva percorso i due mondi senza smarrirsi.

le foglie bicolori del pioppo bianco sono anche il simbolo del confine tra la terra e e il regno di Ade: nel calendario arboreo celtico l’albero rappresenta l’equinozio d’autunno che segna il passaggio del sole dalla parte settentrionale dello zodiaco a quella meridionale, gli inferi invernali. Grazie al mito di Eracle il lato bianco delle sue foglie, che mosse dal vento come un ruscello, è diventato simbolo di resurrezione. Una credenza bretone riflette ancora questo significato: le foglie bianche sarebbero altrettante anime di bimbi promesse alla resurrezione.


 


A. Cattabiani  *Lunario*


















Segno






Sono nato sotto il segno dell'Autunno

Perciò amo i frutti e detesto i fiori

Rimpiango i miei baci ad uno ad uno

Come un noce bacchiato al vento racconta i suoi dolori



Eterno autunno o stagione mia mentale

Le mani degli amanti d'una volta cospargono il tuo suolo

Mi segue una sposa è la mia ombra fatale

Stasera le colombe spiccano l'ultimo volo





G. Apollinaire


















3 commenti:

  1. Sono felice che ti sia piaciuto! Appena l'ho visto ho pensato subito alla biblioteca di "Medicamenta"...e sarò felice anche se ti porterai il mio post...nessun problema per la foto... sono le "cose" che si trovano nell'eterea rete....:-)

    baci

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  2. ...Odio l'anonimato....e sono qui di nuovo per "rivendicare la maternità" del commento precedente. Ho scelto di metterlo vicino alla poesia di Apollinaire perchè è proprio scritta per me che ho sempre pensato di essere una castagna...

    Ri-baci

    S.

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