domenica 21 giugno 2009








“La vita è una ferita sempre aperta nell’immensità del cosmo, una cruna. Si può solo passare da là dentro, alargare la cruna. Anche se crediamo di essere dall’altra parte, siamo dentro questa ferita. Siamo circondati da disperazione, dolore, qualche volta anche da incontrollabile gioia, mentre stiamo andando a toccare, assieme a un possibile limite di sopravvivenza di specie su questo piccolo, sperduto pianeta, anche la sua zona fluida, connessa. Intanto l’universo – pare – si espande sempre più, le nostre molecole si allontanano impercettibilmente ogni istante di più le une dalle altre. Ci sarà un caldo enorme, da queste parti, poi un freddo enorme.” 





A. Moresco da * Lettere a nessuno* Einaudi 2008






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3 commenti:

  1. Le ferite del giorno, spaventose; il giorno è ferito da mille rami, e infiniti punti si congiungono all’orizzonte a formare le nuvole, le striature di vuoto lungo le coordinate di spazio e tempo. Lo sguardo fa arretrare il mondo, fuori da ogni sentire, non lo sentiamo più, non sentiamo più il mondo, non sentiamo più niente. Guardiamo l’immagine del mondo priva di ogni sensibilità, superata la soglia del dolore dell’esistere, di essere in un punto preciso dell’universo, catturati dalla luce dei mondi possibili e non più possibili…

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  2. ahimé sento ancora tutto...vorrei non sentire!

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  3. ma la luce...quella luce la vedo ogni sera dove sai..l

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