domenica 23 dicembre 2007





Il primo Natale

di Andrea Carandini







Ma la dimora è legata anche alla festa della nascita di Cristo e all´antica basilica di Anastasia

La capanna del fondato di Roma e il Lupercal erano in relazione con la casa di Augusto cultore delle origini

L´imperatore Costantino aveva concordato con papa Silvestro la data del 25 dicembre

L´abbandono dei riti pagani suscitava malcontento tra i senatori



La capanna di Romolo e il Lupercale erano in relazione con la casa di Augusto, perni della sua relazione con le origini. Ma la dimora è legata anche - ecco la novità - alla festa del Natale di Cristo e alla basilica di Anastasia, volute da Costantino, pegno di un suo inarrestabile destino.

Il Lupercale stava sicuramente alla radice del Palatino verso l´Aventino. Si discute se si trovasse a sinistra delle "scale di Caco" che salivano al monte, oppure alla destra, dove Augusto costruirà la sua casa. Velleio sembra porre il Lupercale sotto il Tempio di Magna Mater, quindi a sinistra; ma va inteso con Servio, per il quale il santuario era in Circo. Ma il Circo cui il Lupercale era rivolto terminava proprio a quelle scale e ove il santuario si fosse trovato alla loro sinistra non avrebbe potuto essere considerato in Circo. Come che sia, la distanza fra le due collocazioni è di soli 66 metri e da Velleio mai si potrà estrarre una pianta. Il ritrovamento recente del ninfeo a cupola decorata con aquila ha rafforzato la collocazione a destra delle scale del Lupercale, che la Soprintendenza ha preferito, e noi con lei.

Il fronte meridionale della casa di Ottaviano si ergeva sopra questo ninfeo - probabile rifacimento da lui voluto della grotta con sorgente del Lupercale - per cui si affacciava dall´alto sull´area sacra. La successiva e sovraimposta casa di Augusto con il Tempio di Apollo, terminata nel 28 a.C., occupava anche l´area del Lupercale, che finì sotto il suo terrazzamento inferiore, per cui lo si sarebbe potuto raggiungere solo tramite ambienti sotterranei aperti sulla facciata verso il Circo (ne è indizio una porta rinvenuta sotto Santa Anastasia).

Su questo terrazzamento ci informa un frammento della pianta marmorea antica. Si trattava del portico inferiore dell´area Apollinis, che racchiudeva una silva e l´ara della Roma Quadrata sulla quale Augusto, imitando Romolo, aveva rifondato la città e l´Impero. Lo stesso frammento mostra inoltre, al centro della facciata, un avancorpo (maenianum), la loggia dalla quale la famiglia imperiale si esponeva al popolo riunito nel Circo. Nei secoli l´avancorpo è venuto avanzando, per l´importanza crescente del confronto fra imperatore e Romani nei circensi. Ma Costantino distruggerà la loggia per costruirvi sopra una basilica…

Il Natale di Cristo al 25 dicembre è stato celebrato solo dopo il Concilio di Nicea del 325 e prima del 335 (Depositio Martyrum), quindi al tempo di Costantino. L´imperatore detestava la Roma pagana, tanto che celebrò i vicennali a Nicomedia sul Mar di Marmara, invitando a palazzo i vescovi - preferiti ai senatori di Roma - affluiti nella vicina Nicea per il primo concilio ecumenico. L´imperatore, novello Augusto unificatore dell´impero (324), si considerava anche vescovo, seppure di un genere particolare, e presiedeva il concilio in cui era stato deciso, finalmente, quando celebrare la Pasqua: resta una sua lettera ai vescovi che dimostra il suo interesse per le principali feste cristiane. La Pasqua doveva essere celebrata non prima dell´equinozio di primavera, visto che al 25 marzo veniva immaginata la passione del Salvatore. Papa Silvestro al concilio non andò, ma Costantino era certamente in contatto con lui, anche per preparare l´ingresso a Roma, previsto per il luglio del 326. Si era anche premurato di nominare il primo prefetto dell´Urbe cristiano, Acilio Severo. Qualcosa si stava preparando, questa volta per il Natale…

Giunto a Roma, l´imperatore celebra l´adventus, di nuovo i vicennali e infine i ludi Romani, mai salendo in Campidoglio e mancando sacrifici e pompe. Senatori e popolo erano furiosi, nacquero tumulti: l´imperatore aveva girato le spalle alla vita civica pagana che a Roma si conservava. Lo sgomento culminò quando ebbe inizio la demolizione del maenianum della casa di Augusto rivolto al Circo. Due piani superiori furono abbattuti e sul primo, risparmiato, fu eretto un edificio in forma di croce: la basilica palatina. Mai tanto era stato osato! Infatti le chiese sorgevano al di fuori dal centro politico pagano, ma ora una chiesa spiccava davanti al Circo, nel cuore di Roma e del mondo.

La basilica fu chiamata di Anastasia. Non si trattava della santa, che verrà poi, ma di una sorella di Costantino, cristiana dalla nascita come rivela il nome, già sposa di Bassiano cui Costantino aveva affidato l´Italia come Cesare, presto soppresso perché passato al perfido Licinio. E´ possibile che la casa di Augusto fosse ancora la residenza della principessa, che figurava pertanto proprietaria del luogo, costruttrice e fondatrice della basilica, piccola (455 metri quadri) ma importantissima. Figurava infatti al terzo posto dopo il Laterano e Santa Maria Maggiore. Inoltre dal V secolo il papa vi celebrava la seconda messa di Natale, dopo la prima, in Santa Maria Maggiore; ma nel IV secolo quest´ultima basilica non esisteva, per cui la prima messa - allora forse l´unica - doveva essere celebrata in origine proprio nella basilica di Anastasia (ricerche di Whitehead degli anni ´20).

Si credeva che Cristo fosse morto il 25 marzo, e non potendo che aver vissuto un numero perfetto di anni, l´incarnazione doveva cadere anch´essa in quella data, per cui la nascita veniva ricostruita, nove mesi dopo, al 25 dicembre. Partendo dalle decisioni del concilio sulla Pasqua, Costantino deve aver concordato con Silvestro questa data per il Natale, che si diffonderà poi nel mondo. A favorirla deve essere stata anche la coincidenza con il Natale del Sole Nuovo, al solstizio d´inverno. E´ possibile pertanto ritenere che il primo Natale fosse stato celebrato a Roma nella basilica di Anastasia appena terminata, forse già nel 326, in questo caso alla presenza della sola principessa, ché Costantino era partito a settembre, a porre la prima pietra di Costantinopoli.

Nel Natale paleocristiano si celebravano insieme nascita ed epifania di Cristo ai pastori nella grotta di Betlemme, e su questa grotta Costantino stava edificando una basilica. Ma i Romani conoscevano un´altra e più antica nascita/epifania: quella di Romolo ai pastori davanti alla grotta del Lupercale. Il fatto che l´ingresso a questo santuario potesse avvenire tramite il piano terreno del maenianum - sotto della basilica palatina - svela come questa chiesa fosse stata fondata anche per contrapporsi ai riti pagani del luogo, specialmente ai Lupercalia (Fauno Luperco veniva rappresentato con l´unghia fessa, per cui sembrava il diavolo). La comparazione fra le sacre grotte di Romolo e di Cristo è testimoniata da San Girolamo, che avvicinava la casa Romuli e il Lupercale visti a Roma con il diversorium Mariae e la Salvatoris spelunca visitati in Giudea (Interpretatio, 105).

Il natale del santuario di Fauno Luperco (due generazioni prima della guerra di Troia), il natale/epifania di Romolo (nell´VIII secolo a.C.), il natale della Roma imperiale (nel 27, con ludi Saeculares nel 17 a.C.) e il natale/epifania di Cristo (celebrato nel 326 d.C., o poco dopo) formano una stratificazione di eventi fondanti per l´Occidente, tutti concentrati in un piccolo luogo - la Roma Quadrata di Augusto - epicentro di Roma e dell´impero.





fonte:  La Repubblica, 22 dicembre 2007

















giovedì 6 dicembre 2007

 



Psicofarmaci ai bambini: ci sarà un'ultima spiaggia?


di Giorgio Vitali 

5 dicembre 2007








“Esaminiamo la realtà dei fatti: cito a caso uno dei “big five” nel settore del giornalismo scientifico, il New England Journal”, è finanziato per il 74% dall’industria farmaceutica. Ecco allora il vero problema: l’etica nelle ricerche. Perché non iniziamo a pubblicare anche le ricerche che hanno dato esito negativo, che sono la stragrande maggioranza?”



dottor Paolo Roberti, primario di Psichiatria, coordinatore del Comitato medicine non convenzionali.



“Ho la netta sensazione che non ci si renda pienamente conto di cosa implichi somministrare psicofarmaci stimolanti ad un bambino di 5 o 10 anni, del tipo d’impatto sul suo metabolismo, sul sistema ormonale, sul suo sistema nervoso in via di sviluppo”

“Luigi Cancrini, psichiatra, Commissione parlamentare sull’infanzia”.



Dobbiamo dire subito che il programma, partito segretamente dalle centrali multinazionali, è stato prontamente individuato in tutto il mondo, specie negli Usa, dalle forze di resistenza contro la globalizzazione. Sono stati scritti molti libri e moltissimi articoli. Si sono costituite molte associazioni. Genitori associati, in America, in Europa ed anche in Italia, sono riusciti a bloccare medici scolastici, assistenti sociali, insegnanti vari, che tentavano di imporre la “droga ufficiale” ai bambini. E tuttavia, il progetto prosegue in tutto il mondo senza la possibilità di un contrasto capace di fermarlo. La dimostrazione è stata data proprio dal convegno svoltosi nell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, peraltro gremita di pubblico, nel convegno di martedì 20 novembre. Ciò che a noi interessa evidenziare, per lettori che presumibilmente conoscono il problema, perché se n’è a lungo discusso, è proprio la forza coercitiva che un progetto elaborato dietro le quinte del potere finanziario globalista riesce ad esercitare nelle società cosiddette civili. In realtà, le società sottomesse al sistema mondiali sta, non riescono a trovare in se stesse la forza di reagire, perché la frammentazione delle professionalità coinvolte, con i loro interessi individuali e corporativi, non consente l’unione necessaria e sufficiente per contrastare questi progetti di dominio globale che sono stati programmati in sedi ove si conosce e prevede a menadito lo sviluppo “automatico nelle società complesse” dei semi gettati in terreni disgraziatamente molto fertili. Com’è dimostrato dalle due dichiarazioni molto chiare che ho riportato sotto il titolo di quest’articolo, rilasciate da personalità scientifiche note ed influenti presenti nel Parlamento, le quali però non vanno oltre l’esternazione di un formale e verbale “dissenso” nei confronti di un progetto già da qualche tempo operativo e come dimostrato anche dal fatto che, mentre per altre e frequenti manifestazioni che dovrebbero interessare la sanità è da sempre in vigore il sistema del rinvio e della dilazione, per quest’argomento sono stati previsti dei “protocolli” che devono essere utilizzati per censire e schedare i bambini “bisognosi di cure”. Questi centri di smistamento dovrebbero essere 120 e ne sono in funzione già quaranta. Tant’è che nella sola Lombardia sono a “rischio di cura” la bella cifra di 10.000 bambini. Inutile ricordare i trattamenti forzati a base d’iniezioni d’amfetamine praticati nell’Unione Sovietica di buona memoria contro i dissidenti politici. Il principio è sempre lo stesso, e riguarda le ideologie e le religioni. (La psichiatria è un’ideologia). Identificata una categoria di possibili eretici, questi sono selezionati su una base di “protocolli ideologici” ed affidati ad “esperti” che possono essere teologi, ideologi o psichiatri, i quali, per il semplice fatto di essere posti in condizione di giudicare altre persone secondo gli schemi istitutivi dei “protocolli”, non possono che inserire le vittime all’interno di una logica che ne seziona la personalità in tanti frammenti. Ovvio aggiungere che nel caso dei bambini, si tratta di un “prelavaggio” selettivo che non ammette dubbi: chi dimostra agilità mentale, vivacità di pensiero, capacità creative, deve essere subito

“lobotomizzato”.

Il convegno di cui diamo notizia si è svolto in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia, in collaborazione col Comune di Roma, la prima cattedra di Psichiatria della Sapienza diretta dalla prof. Emilia Costa, dall’associazione “Giù le mani dai bambini www.giulemanidaibambini.org”, consorzio per la farmacovigilanza in età pediatrica, composto di 170 fra enti ed associazioni, fra cui 10 università, (oltre 250.000 addetti ai lavori concordano con le linee d’azione dell’associazione e tuttavia le cose restano com’erano).



Il Comunicato

stampa



Bambini iperattivi, psicofarmaci con estrema disinvoltura. Italia: tra i bimbi diagnosticati, 83% in terapia con psicofarmaco (fonte Istituto Superiore di Sanità). Inghilterra, 18%, Usa 32%. Da 81.000 a 162.000 bambini a rischio (1-2% della popolazione fra gli 0-14 anni), più di 17 volte la produzione industriale di molecole psicoattive per infanzia nel mondo negli ultimi 15 anni; più di 100% di prescrizione in 50 paesi, tra cui Belgio, Germania, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Norvegia, Spagna (fonte: International Narcotic Control Board dell’Onu). L’allarme è stato lanciato da William Carey, cattedra di Pediatria Clinica Università Pennsylvania, Accademia delle Scienze Usa, nel convegno “Bambini diversamente vivaci”, organizzato sotto l’alto patrocinio del presidente del Parlamento europeo.

“Negli ultimi quindici anni, dichiara il prof. Carey, la produzione di Ritalin, l’amfetamina che è data ai bambini “troppo agitati” è aumentata di ben 17 volte. Da noi, negli Usa, solo per l’iperattività sono somministrati questi psicofarmaci ad oltre quattro milioni di bambini e ragazzi. I criteri diagnostici per definire l’iperattività, sono a tal punto vaghi ed inesatti, che molti bambini normali sono inclusi nelle diagnosi e messi in cura con psicofarmaci: il problema è che questi criteri sono esattamente quelli che voi riprendete ed utilizzate in Italia”.

Ma non è tutto. In un altro comunicato stampa del 15 novembre scorso, inviato da “Giù le mani dai bambini”, è documentato che il convegno svoltosi nello stesso 15 novembre presso l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’associazione che promuove l’uso di psicofarmaci sui bambini, l’ufficio stampa che ha promosso l’evento è l’agenzia di pubbliche relazioni di Novartis e di Pfizer, la due aziende che hanno il brevetto dei prodotti in questione. Fortunatamente ci sono state dure prese di posizione dalle commissioni Sanità di Camera e Senato, che hanno chiesto una verifica sull’ISS. Si tratta d’inchieste aggiungiamo noi, che cadranno nel vuoto, perché sappiamo bene dove vanno a finire i soldi delle multinazionali del farmaco.



Conclusioni



Se ad un convegno di questo tipo partecipano professionisti integrati nel sistema sanitario, pubblico o privato che sia, il discorso cade sempre dentro il gran calderone della consulenza professionale. Si discute dei dati della cosiddetta letteratura, si contestano le cifre (in questo caso si tratta di cifre d’abominio), si portano esperienze professionali private o degli istituti d’appartenenza. Ma non si denuncia mai l’origine del fenomeno. Questo non deve apparire. Stonerebbe in un quadro apparentemente idilliaco nel quale alcuni “esperti” discutono amabilmente di questioni tecniche.



Invece in questo, come in altri casi, dietro c’è un progetto. C’è il progetto intossicativo delle multinazionali dietro alle quali, come sappiamo, c’è un programma di dominio globale sui corpi, sulle menti e sulle coscienze. Il marketing delle multinazionali è la forma, (un’estetica, se vogliamo) con cui si esprime e si plasma la società. Il marketing è un sistema complesso per cui, ad esempio, i bambini che noi prendiamo in considerazione vengono ipernutriti con prodotti dell’industria alimentare reclamizzata ossessivamente attraverso i Media. La prima conseguenza di quest’ipernutrizione è proprio un’iperattività spiegabilissima non solo con la sedentarietà forzata, ma anche con le suggestioni televisive che senza posa sono propinate ai bambini.



L’esempio

del Lago Vittoria

Negli anni sessanta, nel lago Vittoria fu introdotta a scopo di studio “scientifico” una nuova specie ittica. Il risultato fu che il pesce persico del Nilo, oggi esportato in tutto il mondo, in breve tempo provocò l’estinzione di quasi tutte le razze ittiche locali. Enormi cargo ex sovietici atterrano ogni giorno nella zona per caricare il pescato e scaricare kalashnikov e munizioni per le innumerevoli guerre dimenticate che si combattono nel cuore del continente nero. Anche in questo caso, le multinazionali del cibo e quelle delle armi si sono dimostrate alleate (in realtà hanno la stessa matrice) contro tutto il mondo e la scienza, coi suoi “esperimenti” è loro complice.






fonte: www.rinascita.info 


 


 





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