martedì 28 dicembre 2004







 


 



 


 


"Se le cause non sono del tutto rimosse, la malattia può sempre ripetersi...


il processo d'insieme viene arrestato solo con la soppressione delle cause"


J. T. Kent (1849- 1916)


 




Sembrano parole scontate ma di fatto la medicina allopatica si allontana spesso da questo assunto basilare


per dedicarsi principalmente ad un approccio sintomatologico della malattia.





Notizie biografiche su James Tyler Kent:


 


http://www.homeoint.org/biograph/kentital.htm


 


 


 






martedì 21 dicembre 2004










 





 


 


 


[...] Abbiamo detto che le due porte zodiacali, le quali sono rispettivamente l’entrata e l’uscita della ‘caverna cosmica’, e che certe tradizioni denominano ‘porta degli uomini’ e ‘porta degli dèi’, devono corrispondere ai due solstizi; dobbiamo ora precisare che la prima corrisponde al solstizio d’estate, cioè al segno del Cancro, e la seconda al solstizio d’inverno, cioè al segno del Capricorno. Per comprenderne la ragione, occorre riferirsi alla divisione del ciclo annuale in due metà, una ‘ascendente’ e l’altra ‘discendente’ : la prima è il periodo del cammino del sole verso nord, che va dal solstizio d’inverno al solstizio d’estate; la seconda è quello del cammino del sole verso sud, che va dal solstizio d’estate al solstizio d’inverno. Nella tradizione indù, la fase ‘ascendente’ è messa in rapporto con il dêva-yâna, e la fase ‘discendente’ con il pitri-yâna, il che coincide esattamente con le designazioni delle due porte appena ricordate: la ‘porta degli uomini’ è quella che dà accesso al pitri-yâna, e la ‘porta degli dei’ è quella che dà accesso al dêva-yâna; esse devono quindi situarsi rispettivamente all’inizio delle due fasi corrispondenti, vale a dire che la prima dev’essere al solstizio d’estate e la seconda al solstizio d’inverno. [...] Infatti, la ‘caverna cosmica’ è qui considerata come il luogo di manifestazione dell’essere : dopo esservisi manifestato in un certo stato, quale per esempio lo stato umano, l’essere, a seconda del grado spirituale cui sarà pervenuto, ne uscirà per l’una o per l’altra delle due porte; in un caso, quello del pitri-yâna, esso dovrà tornare a un altro stato di manifestazione, il che sarà naturalmente rappresentato da un rientro nella ‘caverna cosmica’ così considerata; nell’altro caso invece, quello del dêva-yâna, non c’è più ritorno al mondo manifestato. Così, una delle due porte è tanto un’entrata quanto un’uscita, mentre l’altra è un’uscita definitiva; ma, per quanto concerne l’iniziazione. proprio questa uscita definitiva è lo scopo finale, di modo che l’essere, entrato per la ‘porta degli uomini’, deve uscire, se ha effettivamente raggiunto questo scopo, per la ‘porta degli dei’[...]



Réné Guenon


*I simboli della scienza sacra*














* altro sul Solstizio d'Inverno:






http://www.edicolaweb.net/st000831.htm





http://www.centrostudilaruna.it/evolanatale.html


 


 


 


 


 


 






















martedì 14 dicembre 2004



 


Quando il bambino non ancora nato,
che giace ignoto nell'utero del vento
del nord,
Un giorno sorgerà alla luce vivo
Egli da solo sarà capace di superare tuti gli atti dell'eroismo
Con la sua arte, la sua mano, la forza fisica e spirito,
Lascia che non sia nato per te simile ad un Caso
e non nato come un aborto inutile,
Non come un Agrippa, ma sotto una stella fortunata.*



*ringrazio
Marzia per la traduzione dall'inglese







 


Questa immagine alchemica al di là del significato contestuale da cui è tratta**
suggerisce il profondo dinamismo della vita umana inscritta in noi come intelligenza centrale.



La connessione dell'uomo al cosmo è indicata dai capelli che diventano vento e nubi,
significando che il corpo umano ha un corrispettivo negli elementi naturali.


La dimensione embrionaria ospitata rivela che l'Uomo non è un processo finito ma in continua e perenne trasformazione

L'embrione racchiuso è il principio centrale ispiratore che sempre si rinnova.








**atalanta fugiens


 


 


 








martedì 7 dicembre 2004







 


 


AMETISTA


umiltà,
pace della mente,
compassione,
sobrietà,
rassegnazione,
la gemma della guarigione.






La sua energia purifica il subconscio, accentua l'intuizione.
Equilibria la mente portandola alla coscienza, dona ispirazione.


Calma le passioni e le emozioni violente, pacifica.

Aiuta a superare i momenti di tristezza.E' utile a chi ha subito la perdita di persone amate.
Favorisce il sonno, e il ricordo vivido dei sogni, protegge dagli incubi.

Attenua le tensioni e i dolori, soprattutto quelli collegati alle emicranie, alle ferite, ai gonfiori.
E' utile nella cura delle malattie nervose, delle vie respiratorie e della pelle, Santa Ildegarda consigliava di lavarsi il viso
con l'acqua era stata immersa la pietra.


Purifica il sangue, attenua i disturbi da eccessi dell'alcool, stimola l'ipofisi e il sistema immunitario, stimola la guarigione, protegge gli ambienti e li ricarica energeticamente.


E' utile e protettiva per i terapeuti.












Tenevo un gioiello tra le dita -


e mi addormentai -


Il giorno era tiepido, e i venti monotoni -


Mi dissi:" Durerà" -


 



Mi svegliai e sgridai le mie dita innocenti,


la gemma era sparita -


E adesso, un ricordo di ametista


è tutto ciò che mi resta.


 



E. Dickinson, 1861




 


 


 









venerdì 3 dicembre 2004

 



Lantana bianca


 


La purezza delle cellule non può essere ottenuta se non attraverso la conquista dei desideri;


è la vera condizione per la buona salute.